Raccomandazioni aggiornate sul Covid-19 per le persone con sclerosi multipla SM Associazione Italiana Sclerosi Multipla

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Si raccomanda, infine, a tutte le persone affette da SM e ai loro caregiver e familiari di sottoporsi regolarmente alla vaccinazione antinfluenzale stagionale. Tale raccomandazione è particolarmente rilevante per le persone disabili, con forme progressive di malattia, di età avanzata e con comorbidità. In ogni caso, ogni interruzione/posticipo della terapia, andrà discusso e concordato con il neurologo curante, che terrà sempre in debita considerazione anche il conseguente rischio di riattivazione di SM. Il rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV2 non è modificato nei pazienti con sclerosi multipla e non è influenzato dalle terapie. Le persone con SM di età superiore ai 60 anni, che presentano disabilità, che sono in fase progressiva e hanno comorbidità, hanno un rischio aumentato di un decorso più sfavorevole/grave in caso di infezione da SARS-CoV2, per cui devono porre ancor più attenzione al distanziamento sociale e più in generale alla minimizzazione dei rischi di infezione.

  • Continuare ad utilizzare alternative agli appuntamenti medici di routine con il medico di famiglia o altri specialisti o altri operatori sanitari e sociali.
  • Nella nota del 22 settembre 2021 AIFA fornisce un elenco dei principi attivi ad attività immunosoppressiva da considerare ai fini della identificazione dei soggetti per i quali può essere indicata una dose addizionale di vaccino anti Covid 19.
  • Lo studio Giant-Cell Arteritis Actemra è un trial clinico randomizzato in doppio cieco, di fase 3, che si è proposto di valutare se l’aggiunta di tocilizumab alla terapia steroidea risultasse in un incremento della proporzione di pazienti in grado di ottenere una remissione libera da terapia steroidea ad un anno.
  • Un possibile approccio è quello di convertire il paziente a 20 mg HC quando ha raggiunto una dose di 5 mg prednisone-equivalente .
  • Le persone con SM che si sono recentemente sottoposte all’aHSCT dovrebbero prolungare il periodo di isolamento durante l’emergenza in atto.

Vale la pena notare che, se agli esordi della diffusione pandemica erano emersi dubbi su una possibile correlazione tra l’uso di FANS e un aggravamento delle condizioni di salute, queste hanno trovato smentita nel Maggio 2020 a seguito di una comunicazione ufficiale dell’EMA. Quindi a commenti in cui viene richiesta una valutazione percentualistica medico-legale, tranne in rarissimi casi, non posso dare risposta. Ma una valutazione medico-legale corretta non può prescindere da una approfondita visita del paziente. In alcuni casi selezionati in realtà è possibil ma nella stragrande maggioranza dei casi è una metodologia scorretta fare valutazioni a distanza e comunque le risposte non possono essere affidabili. Si evidenzia pertanto la necessità di identificare strategie terapeutiche efficaci che consentano di migliorare l’efficacia di trattamento nei pazienti meno responsivi e che, contestualmente, garantiscano un risparmio di steroide.

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Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica. Serve cautela in pazienti con disturbi renali, grave compromissione epatica , mentre non è utilizzabile nell’infanzia. O più in generale in presenza di altri sintomi anomali ed ingravescenti. Gli effetti indesiderati segnalati sono stati per la http://www.osteo-deswaef.be/pregnyl-und-clomifen-ohne-rezept-paradisi-de/ maggior parte lievi o moderati. Nella maggior parte dei pazienti si osserva il recupero in un arco di tempo variabile tra pochi giorni e due settimane. Alla luce di queste considerazioni appare quindi chiaro di come, parlando di farmaci per la cura di COVID-19, non si possa fare a meno di distinguere le diverse casistiche.

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Nello studio registrativo di fase 3 Provent, Evusheld ha mostrato una riduzione dell’83% del rischio di sviluppare la malattia in forma sintomatica nel periodo di almeno 6 mesi dopo una singola somministrazione. Fino a quando non miglioreranno le attuali condizioni epidemiologiche, le persone con sclerosi multipla, i caregiver e i loro familiari dovrebbero continuare a seguire strettamente i consigli sopra riportati per ridurre il rischio di contrarre il COVID-19. I caregiver (ovvero le persone che si occupano dell’assistenza) e i familiari che vivono con una persona con sclerosi multipla o che la visitano regolarmente dovrebbero seguire, per quanto possibile, queste raccomandazioni per ridurre la possibilità di portare il contagio a casa. Le persone sotto ventilatori o ossigeno e in terapia intensiva devono assolutamente ricevere corticosteroidi”. La maggioranza (hanno risposto al questionario solo il 41% degli iscritti) si è espressa largamente per la raccomandazione di continuare in ogni caso la terapia steroidea intranasale nella rinite allergica.

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